L’ Amalgama

RIMOZIONE SICURA DELL’AMALGAMA

L‘amalgama dentaria è composta da Mercurio, Argento, Stagno, Rame e Zinco.
Una otturazione dentale in amalgama contiene mediamente 440 mg di Mercurio e può rilasciare ogni giorno parte di questo mercurio per fenomeni di abrasione (durante la masticazione), corrosione e disgregazione elettrolitica all’interno della cavità orale.
I sali dei cibi, le acque gassate, gli acidi alimentari incrementano ulteriormente la disgregazione dell’amalgama dentaria. Il mercurio rilasciato parzialmente si deposita nei tessuti cellulari della cavità orale, oppure viene eliminato attraverso le urine e le feci. Il mercurio può essere posto in relazione a tossicità cellulare, neurotossicità con conseguenti malattie neurodegenerative, immunotossicità, danni a carico del sistema endocrino, rischi relativi alla fertilità e allo sviluppo embrionale.
In Svezia, Danimarca e Norvegia è bandito l’uso dell’amalgama per le otturazioni dentali. In Italia è solamente controindicata nelle donne incinte e nei bambini.
Il processo di rimozione delle amalgame in odontoiatria, però, deve avvenire secondo precise misure di sicurezza che garantiscano un’eliminazione responsabile, tanto per l’odontoiatra quanto per il paziente.
Durante l’eliminazione dell’otturazione in amalgama, infatti, vi è una forte dissolvenza di microparticelle di mercurio, le quali possono essere ingerite o inspirate creando problemi neurologici abbastanza gravi.
Di conseguenza diventa necessario effettuare la rimozione attraverso misure specializzate ed un protocollo definito di “Rimozione Protetta”.
La pericolosità potenziale di questa delicata pratica di rimozione risiede nell’elevata possibilità di creare uno stato di intossicazione acuta da mercurio (dovuta alla massiccia liberazione durante le fresature delle amalgame) che si va ad addizionare ad un’intossicazione pregressa e cronica, già in atto nel paziente.
Per questo motivo una delle prime misure cautelative che l’odontoiatra specializzato in rimozione amalgama deve prendere, in vista di una rimozione delle vecchie otturazioni d’argento, è quella di procedere lentamente e in più sedute, evitando tassativamente l’eliminazione di molteplici otturazioni in una singola occasione, soprattutto se di grandi dimensioni.
Conseguentemente l’indicazione più raccomandata per la sicurezza collettiva è quella di eliminare una o due otturazioni in amalgama al mese, lasciando così il tempo all’organismo di eliminare i primi residui e arrivare alla seduta di rimozione successiva, sufficientemente disintossicato per poterne sostenere un’altra.
Misure cautelative della rimozione di amalgame
Il professionista che esegue la rimozione delle otturazioni di amalgama dentali, conosce bene il rischio a cui espone sé stesso e il paziente.
Ecco perché deve procedere secondo passaggi obbligati e necessari, seguendo un protocollo preciso.

Come in tutte le procedure mediche, il primo e più importante passaggio risiede nella diagnosi, che avviene tramite valutazione clinica e radiologica. Spesso le amalgame presenti sono molto grandi e profonde, per questo motivo va avvertito il paziente del rischio eventuale che la rimozione porti alla necessità di devitalizzare il dente o ripristinare la sua struttura con un intarsio anziché con una otturazione diretta.
Decisa e valutata accuratamente la necessità di rimozione, si può procedere con la seduta, che inizia solitamente con l’anestesia locale. Vediamo quindi quali sono le accortezze da utilizzare in caso di rimozione dell’amalgama d’argento con protocollo protetto.
In primis, vi è la necessità di un’aspirazione efficiente e continua, che permetta di impedire al massimo l’accumulo di mercurio residuo nell’organismo. Si usano per questo fine due aspiratori a forte capacità messi estremamente vicino all’amalgama da rimuovere, per aspirare ed allontanare immediatamente i vapori ed i trucioli dalla bocca appena rimossi.
Accanto a questo, fondamentale risulta l’uso della diga di lattice, completamente impermeabile, che va ad isolare il dente da trattare dagli altri e dalla bocca, creando una sorta di impedimento meccanico alla diffusione del mercurio. Poiché l’amalgama va eliminata attraverso l’utilizzo del trapano, sarà fondamentale scegliere uno strumento (trapano elettrico e non ad aria) con un basso numero di giri al secondo e frese in carbonio di tungsteno, in modo da rendere meno dispersiva la vaporizzazione.
L’otturazione andrà rimossa rompendo in vari pezzi, riducendo al minimo i passaggi “abrasivi”, cercando di rimuovere l’amalgama integralmente con l’aiuto di strumenti che fungano da leve.

Al fine di ridurre al minimo l’inquinamento del campo, durante tutta la procedura sarà importante mantenere costanti ed elevate le potenze di aspirazione, irrigazione e raffreddamento ad acqua, per poi effettuare un abbondante risciacquo con acqua, prima dell’eliminazione definitiva della cannula di aspirazione.
Tutte queste cautele sono assolutamente necessarie ed indispensabili perché i danni da mercurio contenuto nelle amalgame e quelli provocati dal mercurio liberato durante la rimozione delle stesse, sono quasi sempre sottovalutati ma esistenti. Le problematiche neurologiche, infatti, costituiscono solo uno dei quadri sintomatologici espressi dall’intossicazione da mercurio, ma quest’ultimo crea anche danni da ossidazione a causa dell’aumento di radicali liberi, determinando un invecchiamento precoce cellulare ed organico.
Cosa aspetti: la Clinica Dental Bava è il posto giusto dove fissare un appuntamento e rimuovere in sicurezza le tue otturazioni in amalgama.

Dr Antonio Terracciano